Vinitaly, produttori savonesi protagonisti: “Difendere un settore strategico”

Con oltre 80 etichette anche la Liguria si racconta dal 14 al 17 aprile a Verona, per Vinitaly, la manifestazione di riferimento per il mondo vinicolo internazionale. In vetrina i vini Doc e Igt, ma anche l’Olio Dop Riviera Ligure, di aziende e produttori del ponente ligure.

Granaccia, Moscatello di Taggia, Pigato, Rossese e Vermentino Riviera Ligure di Ponente Doc, Rossese di Dolceacqua Doc, Ormeasco di Pornassio Doc, Terrazze dell’Imperiese Igt e Colline Savonesi Igt, tra i marchi di fabbrica di un territorio la cui produzione mantiene una alta qualità, come confermato dai trend di mercato e dai consensi degli intenditori, anche stranieri.

Gli stand di Regione Liguria, Enoteca Regionale e la rete Vite in Riviera protagoniste al padiglione 10 insiene alla collettiva di Cia Nazionale e alla regione Piemonte, con il presidente nazionale Cia Cristiano Fini e il direttore nazionale Cia Maurizio Scaccia, oltre al vice direttore Cia Savona Osvaldo Geddo, al reponsabile del settore vitivinicolo Cia Savona Mirco Mastroianni e ai sindaci di Quiliano Nico Isetta e di Vendone Sabrina Losno.

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“Fare squadra per preservare e rilanciare un capitale economico, sociale e culturale del valore di 30 miliardi di euro, partendo in prima battuta da un cambio di passo dell’Europa che, già dalle agende politiche delle prossime elezioni, dovrà essere meno penalizzante e più incentivante per il settore vino”. È il messaggio lanciato da Cia-Agricoltori Italiani per l’edizione di quest’anno, che presenta un ricco calendario di iniziative e degustazioni accompagnate dai prodotti e sapori del territorio ligure.

“Sicuramente il vino tricolore sta vivendo un momento difficile di transizione C’è il sorpasso della Francia dopo 9 anni in vetta alla produzione mondiale e il cambio e calo dei consumi con un ulteriore -3% annuo, complici il cambiamento climatico che pesa sulle rese e l’inflazione che incide sulla spesa. Ma il mondo del vino, attualmente, paga anche l’escalation di attacchi e criminalizzazioni, con le proposte europee di etichettatura delle bevande alcoliche e di alert sanitari sulle bottiglie, le ipotesi di limitazioni su sostegni e sponsorizzazioni, creando allarmismo e disinformazione, perché non si fa più distinzione tra il consumo corretto, moderato, responsabile e l’abuso”.

"Questo Vinitaly deve servire a fare quadrato intorno al comparto e a chiedere tutti insieme di riorientare le politiche Ue dalla nuova legislatura, salvaguardando i fondi di promozione per il vino, concentrandosi sulla lotta all’abuso di alcol e, soprattutto, evitando misure restrittive o sproporzionate che minano le comunità e i territori del vino”.