Tromba d’aria e grandine dell’agosto 2022: “Ancora nulla per i danni alle imprese agricole”

Tromba d’aria, grandine e piogge intense dell’agosto scorso: la furia del maltempo che si è abbattuta sulla piana albenganese attende ancora risposte in merito alle richieste di risarcimento presentate dalle aziende agricole danneggiate nelle loro strutture e nelle loro coltivazioni.

Così è arrivata la presa di posizione di Cia Savona e del suo presidente Sandro Gagliolo, che ha inviato un sollecito alla Regione Liguria con riferimento alla procedura per lo stato di calamità naturale, supportata da segnalazioni, report e relativa documentazione inviata dalle imprese interessate dai danni.

In particolare, erano state coinvolte serre e strutture aziendali in regione Rollo, Campochiesa e anche San Giorgio nel comune di Albenga, ma conseguenze al settore avevano riguardato anche Cisano sul Neva e Villanova d’Albenga.

“In riferimento ai significativi danni subiti da aziende agricole sul territorio di Albenga si chiede un riscontro circa il riconoscimento, ai fini di un sostegno alle aziende coinvolte, dei danni evidenziati dal maltempo. Come risulterà dai modelli E presentati a Regione Liguria sono aziende con strutture serricole a prevalentemente utilizzo floricolo” precisa il presidente provinciale Cia Savona nel suo messaggio all’ente regionale.

“Questa richiesta segue un’altra vertenza ancora pendente, ovvero quella sul vasto incendio nella prima settimana di agosto 2022 che ha devastato i boschi dell’albenganese e interessato alcune zone agricole: anche in questo caso le imprese attendono ancora riscontro”.

“Nonostante le misure di sostegno, inventivi e agevolazioni in atto e in itinere per il settore agricolo – come per la stessa siccità -, in questo caso stiamo parlando di due eventi calamitosi specifici che hanno determinato danni ingenti e strutturali”.

“Cia Savona, nella sua iniziativa sindacale, attende ora risposte per compensare adeguatamente le nostre filiere agricole rispetto ad una serie danneggiamenti avvenuti, tra l’altro, a poca distanza temporale e in un contesto economico già difficile per i rincari nelle materie prime e il caro energia”.