Semplificazione e fitofarmaci, prime risposte UE alla protesta degli agricoltori

Il ritiro della proposta che prevedeva la riduzione dell'utilizzo dei fitofarmaci del 50% entro il 2030 è stato solo un primo passo, ottenuto con la protesta portata avanti dagli agricoltori in queste settimane contro alcune politiche agricole UE.

Durante il suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, era stata la stessa Presidente della Commissione ad annunciare lo stop al provvedimento all'esame del Collegio dei Commissari.

L’iter legislativo si era fermato in Parlamento dopo la bocciatura in plenaria e, al Consiglio, i negoziati non stavano indicando una chiara direzione da seguire per raggiungere compromessi accettabili da parte di tutti gli Stati membri.

Un altro passo è quello avviato dalla Commissione europea che ha inviato alla Presidenza belga del Consiglio un documento in cui delinea le prime possibili azioni per contribuire a ridurre l'onere amministrativo gravante sugli agricoltori. Il "Non-Paper", presentato agli Stati membri durante il Consiglio Agrifish di febbraio, elenca una serie di azioni a breve e medio termine che possono essere adottate per conseguire la semplificazione. Le varie azioni tengono conto dei contributi delle amministrazioni nazionali, delle principali organizzazioni agricole UE e della ComAgri del PE.

ECCO I DETTAGLI del documento:
In primo luogo, la Commissione ha proposto di semplificare, oltre alla BCAA 8 (Regolamento esecutivo 2024/587), le norme relative alla BCAA 1 entro la metà di marzo per garantire che si tenga conto dei cambiamenti strutturali causati dal ri-orientamento del mercato e dalla riduzione del patrimonio zootecnico, garantendo che gli agricoltori non siano penalizzati nel loro lavoro e contribuendo a ridurre gli oneri. Rispetto alla BCAA 6, la Commissione esaminerà quali pratiche agricole possono essere possibili durante i periodi sensibili nell'adempimento dell'obbligo previsto di copertura dei suoli. La CE ha anche incoraggiato tutte le parti interessate a condividere le preoccupazioni collegate alla direttiva sui nitrati (consultazione pubblica online aperta fino all'8 marzo).

In secondo luogo, la Commissione propone di semplificare la metodologia dei controlli, al fine di ridurre fino al 50% il numero di ispezioni presso le aziende agricole da parte delle amministrazioni nazionali. Questa misura risponde direttamente alle richieste degli Stati membri.

In terzo luogo, la Commissione ha proposto di chiarire l'uso del concetto di forza maggiore e di circostanze eccezionali. Questo concetto giuridico consente agli agricoltori che non possono soddisfare tutti i requisiti della PAC a causa di eventi eccezionali e imprevedibili al di fuori del loro controllo (ad esempio in caso di gravi siccità o inondazioni) di non essere soggetti a sanzioni. Tale chiarimento sosterrà le amministrazioni nazionali nell'applicazione di questa disposizione e ne garantirà l'applicazione uniforme in tutta l'Unione.

Nel documento, inoltre, sono presenti misure di medio termine: possibilità di proporre modifiche agli atti di base della PAC, con particolare attenzione ad alleggerire gli oneri per gli agricoltori più piccoli (ad esempio, esentare le aziende agricole di meno di 10 ettari dai controlli relativi al rispetto dei requisiti di condizionalità). Inoltre, le BCAA 6, BCAA 7 e BCAA 8 potrebbero essere riviste per ridurre ulteriormente gli oneri per gli agricoltori. La Commissione sta anche lavorando ad azioni per migliorare la posizione degli agricoltori lungo la filiera alimentare e a proteggerli dalle pratiche commerciali sleali, che saranno presentate a breve.

Infine, la CE ha informato che a marzo avvierà un'indagine online rivolta direttamente agli agricoltori. Tale consultazione contribuirà a individuare le principali fonti di preoccupazione e a comprendere le fonti degli oneri amministrativi e della complessità derivanti dalle norme della PAC e da altre norme dell'UE, nonché della loro applicazione a livello nazionale.