Protesta agricoltori, Cia Liguria: inviato l'ordine del giorno a sindaci e Regione

E' stata inviata da Cia Liguria ai sindaci e ai consiglieri regionali l'ordine giorno che l'associazione agricola chiede di approvare a livello istituzionale, come risposta rispetto alla protesta in atto da parte degli agricoltori, alle prese con caro energia, regole e burocrazia, oltre ai fattori legati ai cambiamenti climatici o la stessa fauna selvatica.

Il documento ufficiale proposto mette in chiaro le priorità concrete del settore e delle filiere agricole. 

"I temi sono quelli enunciati già in occasione della giornata promossa da CIA-Agricoltori Italiani che si tenne lo scorso 26 ottobre in Roma presso Piazza Santi Apostoli. Da allora risposte non ne sono venute, mentre la situazione del settore si è ulteriormente aggravata, determinando una forte tensione nel settore - scrive Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria, nella lettera inviata ai sindaci liguri – Le proteste, che in questi giorni si stanno avverando in tutta Europa, non sono esenti da contraddizioni e strumentalizzazioni, ma servono azioni coerenti su temi concreti, perseguendo obbiettivi che si traducano in tangibili miglioramenti della condizione degli agricoltori a partire dai loro redditi".

"Questa è la nostra missione che perseguiamo con tenacia e continuità, spesso senza veder riconosciuto dai nostri interlocutori l’adeguato ascolto, pronti magari a “lisciare il pelo” agli urlatori di turno, alimentando un deteriore populismo, senza aggredire le vere tematiche in campo".

Tra i punti programmatici: "La richiesta di un Piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione ispirato dalla necessità di porre al centro della sua strategia il reddito delle imprese agricole. Ecco gli interventi prioritari: da una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, passando per la centralità aree interne e agricoltura familiare e ancora il consumo di suolo zero, oltre a grandi invasi a usi plurimi per l'emrgenza siccità. E poi la fauna selvatica, la revisione della Pac per contrastare la troppa burocrazia, o ancora la crisi climatica. Sui fitofarmaci non rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative, arrivando ai capitoli sulla competitività e lotta alla concorrenza sleale. Infine garantire il credito di imposta per il gasolio agricolo".

E poi le richieste dirette alla Regione: "Oltre agli interventi necessari sul fronte irriguo e della fauna selvatica, il potenziamento dei servizi tecnici per evitare il sempre più concreto rischio di non utilizzo pieno delle risorse comunitarie, così come la definizione di piani di settore che pongano in essere strategie per il consolidamento dei diversi comparti produttivi, fornendo strumenti di rafforzamento delle imprese e relazioni di filiera che valorizzino il prodotto agricolo".