"Occorre una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, garantendo l'equo compenso. – sottolinea Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria -. E' fondamentale ribadire la centralità delle aree interne e dell'agricoltura familiare. Serve una legge per il consumo zero del suolo agricolo che includa il No a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra".
"Ci vuole un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi che facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico. Bisogna affrontare seriamente l'emergenza della fauna selvatica con un percorso di raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed applicabile la legge nazionale".
Su questi punti, e molti altri, Cia Liguria ha scritto in questi giorni ai consiglieri della Regione Liguria e ai sindaci chiedendo l'approvazione di un ordine del giorno che Cia Agricoltori ha sottoscritto a livello nazionale.
"Le proteste non sono esenti da contraddizioni e strumentalizzazioni, e sono molto diverse fra loro, in qualche caso conflittuali, ma non vi è dubbio che pongono il tema di una diversa attenzione verso il settore ed i suoi operatori – spiega Roggerone -. Non basta però qualche slogan o trovata pubblicitaria, ci vogliono azioni coerenti su temi concreti".
"Sul fronte dei costi di produzione, ad esempio, è necessario introdurre il credito di imposta per il gasolio agricolo. E sui fitofarmaci occorre non rinunciare a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative".
"Ci auguriamo che il Consiglio regionale e i Consigli comunali approvino il nostro ordine del giorno in modo che dalla Liguria possa partire un segnale evidente che il settore agricolo è al centro dell'agenda del Governo e delle amministrazioni locali".
"La straordinaria partecipazione alla manifestazione che Cia Agricoltori ha organizzato a fine ottobre a Roma, anticipando gran parte dei temi al centro della protesta europea, dimostra quanto siano urgenti (e in ritardo) le risposte che la politica e le istituzioni devono dare agli agricoltori" conclude.