“Un commissario così non serve, ogni provvedimento si è dimostrato inutile e come Cia Savona continuiamo a ricevere le preoccupazioni delle aziende agricole e degli allevamenti del nostro territorio”.
Nuova presa di posizione del presidente provinciale Sandro Gagliolo sull’emergenza peste suina, anche alla luce dei nuovi casi di questi giorni. L’associazione agricola raccoglie e rilancia ancora la protesta e prosegue la sua azione sindacale nei confronti degli organi e autorità preposte a fronteggiare “una situazione sanitaria divenuta ormai insostenibile”.
“Non possiamo certo sostituirci agli enti competenti, ma dobbiamo far sentire la nostra voce rispetto a un quadro che resta ancora allarmante e senza soluzioni vere e concrete” aggiunge Gagliolo.
“A questo punto serve rivedere gli strumenti normativi messi in campo, tanto sul commissario, con possibili nuovi poteri e risorse, quanto sull’ambito della caccia e del suo ruolo per contrastare l’emergenza”.
“L’attività venatoria resta uno degli strumenti necessari ma non è certo il solo: serve un piano di abbattimenti che coinvolga cacciatori ma anche altri soggetti specifici, un’azione di controllo e monitoraggio sanitario più esteso, il massiccio utilizzo delle gabbie di cattura, oltre all’autodifesa di agricoltori e allevatori” spiega ancora presidente Cia Savona, che torna sul pacchetto di misure già messe sul tavolo e capaci, se svolte in maniera unitaria e coordinata, di debellare le conseguenze di sovrappopolamento della fauna selvatica.
“Sul fronte dell’attività venatoria, ad esempio, sarebbe opportuno uno snellimento e una semplificazione delle procedure per i capi abbattuti in zona rossa, fornendo quindi nuovo stimolo ai cacciatori per la loro azione sul territorio”.
CIA Savona non manca poi di sottolineare i mancati indennizzi per le aziende suinicole danneggiate dall’emergenza sanitaria che ha colpito gli allevamenti savonesi, piccole e medie aziende della produzione primaria e alle imprese dei settori della macellazione-trasformazione di carni suine: “Ancora nulla sulla procedura, rinviata e non ancora aperta, per questo chiediamo un riscontro urgente per l’erogazione dei ristori, tanto più in un contesto economico ancora difficile come quello che stiamo vivendo” evidenzia ancora Gagliolo.
“Oltre alle imprese e operatori della filiera suinicola non dimentichiamo il complessivo danno economico per le aziende agrituristiche e del settore forestale: stiamo parlando di gravi perdite per le restrizioni e le limitazioni nelle zone interne e rurali imposte a seguito dell’emergenza”.
“Cia Savona lancia un messaggio forte e chiaro: vogliamo soluzioni e risultati concreti” conclude il presidente savonese dell’associazione agricola, che non esclude nuove iniziative sindacali a tutela dei settori economici di riferimento e delle zone dell’entroterra.