Sull’emergenza peste suina e le zone rosse perimetrate nel savonese (comuni di Urbe, Sassello, Stella, Pontinvrea, Albisola Sup., Celle Ligure e Varazze), la Confederazione Italiana Agricoltori di Savona prende atto dell'ultimo provvedimento della Regione Liguria denominato Piano di Eradicazione dei cinghiali selvatici nelle zone infette di Piemonte e Liguria.
Nel documento vengono fissate le linee guida per l'eliminazione dei cinghiali selvatici portatori dell'infezione, ma resta alta la preoccupazione sui tempi necessari per passare dalla fase del monitoraggio e preparazione a quella concreta degli abbattimenti.
Purtroppo, pur con qualche attenuazione, permangono forti limitazioni alle attività economiche (agricole, zootecniche, forestali, outdoor e turismo) ormai in essere da almeno quattro mesi e tutto questo avviene in uno scenario, dove nemmeno un cinghiale infetto è stato ad oggi rintracciato nei comuni della provincia di Savona interessati alla perimetrazione rossa delle aree infette da PSA.
Come contraltare si ricorda che tutti i maiali, sicuramente sani, allevati dalle aziende agricole nello stesso territorio sono stati abbattuti e le stalle non potranno essere ripopolate con altri animali fino al perdurare della crisi con evidenti danni ulteriori di mancati guadagni per gli allevatori locali.
Accogliamo quindi positivamente le dichiarazioni del Commissario alla crisi sanitaria PSA Angelo Ferrari che ha chiarito ulteriormente le linee guida del piano regionale di eradicamento e nello stesso modo appoggiamo decisamente l'azione del sindaco di Sassello Daniele Buschiazzo, che in questi giorni sta attivando l'acquisto di gabbie per la cattura dei cinghiali, prodigandosi nel trovare soluzioni logistiche per il loro uso e anche per la gestione seguente degli animali catturati e abbattuti.
Il piano di eradicazione della PSA dispone che, per la realizzazione degli abbattimenti previsti, sia possibile avvalersi delle strutture e del personale comunali su richiesta dei sindaci dei Comuni interessati. Il riferimento è sul coinvolgimento della Vigilanza regionale per l’azione di controllo sanitario e smaltimento delle carcasse.
Segno di una amministrazione locale che ha compreso i problemi e gli interessi delle aziende del proprio territorio conosciuto per la presenza di numerose attività economiche agricole e turistiche di qualità e che si sta attivando velocemente per iniziare le operazioni di drastica riduzione delle popolazioni di selvatici potenzialmente pericolose anche per l’incolumità pubblica.
Tale iniziativa si svolge avendo ben chiara l'esigenza di fare presto.
CIA Savona quindi chiede che si dia inizio prima possibile a tutte le azioni per l'abbattimento e/o la cattura dei cinghiali selvatici per dare sollievo ai coltivatori colpiti incessantemente dai danni alle produzioni; agli allevatori, ai boscaioli alle attività outdoor degli agriturismi ancora ad oggi fortemente limitate nelle loro attività dai provvedimenti legati al contenimento della peste suina.
Bisogna fare presto per evitare che tale crisi da sanitaria ed economica diventi rapidamente anche sociale cosa che difficilmente il nostro territorio riuscirebbe a reggere.
L'entroterra savonese è particolarmente coinvolto considerando i due precedenti anni di pandemia che ne hanno stremato il suo tessuto economico e complicato la già difficile situazione in cui normalmente si trova, dato il lento e costante spopolamento e la vera e propria desertificazione che sta subendo a livello di servizi sia a carattere pubblico che privato. Anche per questi motivi CIA Savona chiede risposte e azioni concrete, rapide ed efficaci.
Il presidente provinciale Sandro Gagliolo