Sul tema infrastrutture e raddoppio ferroviario CIA Savona torna a ribadire la necessità di una soluzione di equilibrio: da un lato è necessario preservare il più possibile le superfici agricole, come quella della piana albenganese, dall’altro c’è l’urgenza di intervenire per porre fine al gap infrastrutturale e di collegamenti che penalizza il sistema produttivo e quindi le stesse filiere agricole.
La situazione generale dei collegamenti viari, autostradali oltre che ferroviari e portuali, è al centro degli interessi della nostra associazione di categoria. Il sistema dei trasporti, d’altronde, è sempre più essenziale per la commercializzazione dei prodotti e delle eccellenze del nostro territorio.
Sullo spostamento a monte della ferrovia nell’albenganese serve in primis chiarezza sullo stato progettuale e il relativo tracciato, in particolare nel tratto tra Albenga e Ceriale: bisogna ragionare e intervenire su dati reali e definitivi.
Solo successivamente si potranno proporre soluzioni alternative per le aziende agricole che verranno coinvolte direttamente o indirettamente: agevolazioni e compensazioni economiche o nuove superfici agricole che potrebbero essere realizzate con l’abbancamento dei materiali di scavo delle gallerie.
Allo stesso tempo l’autostrada subirà nei prossimi anni interventi di manutenzione strutturali che ne limiteranno la percorribilità. La mancanza di alternative stradali verso Piemonte e Lombardia, quindi verso il nord Italia e il nord Europa, continuerà a limitare l’economia del ponente.
Non risultano ad ora finanziate né tratte ulteriori dell’Aurelia bis, che sarebbero le alternative intermedie tra l’Aurelia e l’autostrada, né il tunnel Armo Cantarana che collegherebbe Imperia con Ceva in 40 minuti, alleggerendo il peso veicolare e decongestionando l’A10 tra Imperia e Savona.
Accogliamo con favore il progetto di un nuovo bypass autostradale sostitutivo alla Albenga-Predosa, ma siamo ancora in una fase pre-progettuale.
Auspichiamo, quindi, che il ponente ligure non perda il treno del PNRR, che impone già ora la cantierabilità dei progetti al fine di realizzare le opere entro il 2026: CIA Savona è pronta a sostenere progettualità di potenziamento infrastrutturale, contribuendo alla ricerca di soluzioni a minor danno agricolo e ambientale, evitando parallelamente il rischio di isolamento che avrebbe pesanti ripercussioni turistiche e sul sistema ricettivo, anche nell’ottica di uno sviluppo del turismo green e naturalistico sul quale le stesse strutture agrituristiche puntano per una nuova fase di sviluppo.
Riteniamo che con i mezzi a disposizione e una forte unità di intenti a livello territoriale una soluzione di equilibrio sia possibile e percorribile.
La mobilità complessiva così come la velocità degli scambi e delle percorrenze delle merci sono il principale fattore di competitività: le nostre imprese non possono essere penalizzate da questa situazione infrastrutturale, altrimenti si vanificano gli sforzi di rilancio e ripartenza.
Mirco Mastroianni, presidente provinciale CIA Savona