Sviluppare e promuovere l’export del Made in Italy agroalimentare nel mondo arabofono, attraverso una piattaforma di servizi dedicati alle piccole e medie imprese associate, che parte dal Libano per allargarsi a tutto il Medio Oriente, con l’occhio puntato al prossimo Expo Dubai. Questo l’obiettivo della collaborazione avviata da Cia-Agricoltori Italiani con Remomero, portale con sede a Beirut specializzato nell’assistenza allo sviluppo internazionale delle aziende nei Paesi dell’area mediterranea.
“Dopo il rinvio di un anno a causa della pandemia, Expo Dubai 2021 sarà con ogni probabilità il primo grande evento globale post Covid - spiega Aldo Alberto, responsabile Area Internazionalizzazione di Cia - una vetrina fondamentale per valorizzare le eccellenze del nostro Paese. Per questo, in vista dell’Esposizione Universale, è sempre più strategico un avvicinamento al mercato di Dubai, del Golfo e dell’intera area mediorientale, anche in un’ottica di diversificazione delle esportazioni”.
D’altra parte, già oggi gli Emirati Arabi Uniti sono il primo mercato di sbocco per il Made in Italy nel mondo arabofono. Secondo il rapporto ICE del 2020, tra i settori con le performance più rilevanti c’è proprio l’agroalimentare, con un valore dell’export pari a 290 milioni di euro. Ma si tratta di un mercato ancora non pienamente sfruttato rispetto al potenziale, tenendo conto che gli Emirati Arabi importano oltre 12 miliardi di prodotti per garantirsi l’autosufficienza alimentare.
In quest’ottica, la scelta di Remomero come partner di Cia per il Medio Oriente ha l’obiettivo determinante di facilitare l’ingresso nel mondo arabofono anche alle piccole e medie imprese agricole associate, offrendo una piattaforma di servizi di informazione, formazione e assistenza, nonché di marketing innovativo, per il lancio e la promozione di prodotti selezionati, sia destinati al mercato B2B che al B2C, partendo proprio dal Libano.
“Il mercato locale non è ancora tanto rilevante per volumi (tra prodotti agricoli, cibo e bevande l’export italiano verso il Libano vale circa 90 milioni di euro), ma mostra un elevato grado di apertura agli scambi e apprezza il livello qualitativo delle produzioni agroalimentari nazionali -osserva Cristina Chirico, responsabile Ufficio Internazionalizzazione di Cia - oltre ad intrattenere una fitta rete di relazioni commerciali con tutta l’area, esercitando un ruolo di ponte e una funzione di lancio verso il Medio Oriente e i Paesi del Golfo”.
“Selezioniamo e promuoviamo il saper fare delle Pmi italiane - sottolinea da Beirut Remo Ciucciomei, fondatore e direttore di Remomero Branding Export -. Vogliamo aiutare le aziende agroalimentari a focalizzare l’attenzione sui prodotti maggiormente strategici per determinate aree geografiche, fornendo tutta l’assistenza necessaria per una promozione efficace e personalizzata”.