Cibo sintetico, allarme Cia: "Massima precauzione, rischi per le nostre produzioni"

"Apprezziamo l’iniziativa parlamentare che con il Disegno di legge sul cibo sintetico dà priorità e piena legittimità al principio di precauzione, fino a quando l’Efsa non si esprimerà in merito con valutazione scientifiche ed esaurienti sull’eventuale rischio per la salute umana. Del resto, la partita futura e concreta si gioca tutta a Bruxelles".

Così, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenendo in audizione al Senato della IX e X Commissioni riunite sul Ddl “disposizioni in materia di divieto di produzione di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”.

Da parte di Fini, nuovamente sottolineate anche al Senato, le perplessità rispetto agli scenari futuri che potranno riguardare la produzione in laboratorio di sempre più alimenti, non solo carne e latte.

“Accadrebbe - ha aggiunto il presidente di Cia - tralasciando l’agricoltura e, quindi, il territorio e quelle politiche ambientali di cui il settore è garante”.

Inoltre, ha detto Fini: “Il cibo sintetico va nella direzione opposta a quella che è la nostra idea di alimentazione, basata sulla valorizzazione delle produzioni agricole e zootecniche nazionali, simbolo di alta qualità e identificative dei territori e delle tradizioni nazionali. C’è il rischio concreto che l’agricoltura venga ridimensionata con ovvie conseguenze sulle aree interne con il progressivo spopolamento”.

Si tratta di una produzione artificiale in grande espansione, con le aziende di riferimento a livello mondiale, tra laboratori e start up, passate da 13 a 117 dal 2016 al 2022 e la produzione globale di carne in vitro che si prospetta al 2030 in aumento fino a 2,1 milioni di tonnellate.

“Il cibo sintetico finirà per costare di più in termini di sostenibilità ambientale - ha concluso Fini - e senza alcuna certezza di migliore salute e nutrizione per i cittadini”.