Cia Liguria lancia l'allarme sui lupi: "Continue predazioni e danni ai nostri agricoltori-allevatori"

Immagini, dati, testimonianze di agricoltori e allevatori. Cia Agricoltori Liguria ha lanciato l'allarme sull'emergenza lupo nella nostra regione nel corso di una audizione specifica in Regione Liguria.

Al confronto oggi erano presenti tutti i capigruppo, Alessandro Piana - Vice Presidente e Assessore Regione Liguria, Armando Sanna, vice presidente del Consiglio Regionale.

"Ora tutti hanno ben chiara la situazione - il primo commento di Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria -. Ci aspettiamo risposte urgenti dalla politica e dalle istituzioni".

La Confederazione Italiana Agricoltori ha illustrato in maniera dettagliata la grave situazione, con un report fotografico mostrati durante l'incontro.

"Una situazione che ormai è fuori controllo, soprattutto in alcuni territori - l'allarme lanciato oggi dal presidente Stefano Roggerone -. Alla Regione chiediamo di trovare soluzioni perché intervengano dove ci sono presenze troppo alte. I nostri allevatori non ce la fanno più, hanno predazioni giornaliere. Chiediamo alla Regione di fare un monitoraggio preciso per sapere esattamente quanti lupi ci sono".

"I numeri ufficiali sono bassissimi, ma quando mettiamo fototrappole nelle nostre aziende li vediamo quotidianamente. Temiamo che siano davvero molti. Pensiamo al fatto che siamo confinanti da un lato con la Francia, da cui possiamo avere ingressi molto importanti, e con l'Appennino, quindi possono esserci spostamenti anche dalle altre regioni".

"Le predazioni si stanno ripetendo in maniera diffusa e costante - aggiunge il direttore regionale della Cia Ivano Moscamora -. Noi non siamo per fare strage di lupi, ma per un intervento attento che possa consentire la convivenza tra le attività agricole che ancora ci sono nell'entroterra e la presenza di animali selvatici. Già viviamo in maniera difficile la convivenza col cinghiale, non vorremmo si ripetesse la stessa situazione".

Indispensabili, quindi, misure di prevenzione a difesa degli allevamenti, poi la cattura di alcuni esemplari, "però spostandoli lontano, non di pochi chilometri all'interno della nostra regione", specifica Roggerone. Si pensa a campagne di sterilizzazione e, nei casi più gravi, "prelievi selettivi, anche con abbattimenti", aggiunge Moscamora.

Comunque "ci sono persone più preparate di noi - puntualizza il presidente Roggerone -. Il nostro intento principale è denunciare la situazione e stare al fianco dei nostri allevatori che sono in una situazione molto difficile".