Cinghiali: "Nuovo regolamento insufficiente, servono misure più incisive"

La Cia-Agricoltori ligure e savonese prosegue nella sua battaglia contro l'emergenza cinghiali e fauna selvatica, aggravata dalla peste suina.

L'associazione agricola, prima che scoppiasse il caso sanitario, era stata protagonista di una petizione e raccolta firme per chiedere la modifica della normativa regionale. Ora dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione arriva un primo intervento, con variazioni rispetto al regolamento che disciplina le azioni di controllo degli ungulati.

Pur apprezzando alcuni contenuti, per Cia "la proposta dell’assessore è sicuramente utile, anche se certamente non sufficiente ad affrontare l’emergenza, quindi abbiamo aderito alla richiesta di inoltrare delle concrete proposte di modifica ed aggiornamento del regolamento", aggiunge Cia, ricordando tuttavia come le richieste presenti nella petizione siano facilmente attuabili attraverso una delibera di Giunta, sicuramente più abbordabile rispetto all’iter di un'eventuale modifica della legge.

Così Cia ha sviluppato proposte emendative:
- Estendere la possibilità delle azioni autodifesa a tutti i produttori agricoli e non solo ai titolari di posizione presso CCIAA
- Autorizzare nelle azioni di autodifesa del fondo agricolo, per gli agricoltori privi di porto d’armi, la possibilità dell’ ausilio dei selettori autorizzati
- Semplificare e liberalizzare – previa comunicazione alla Regione - l’uso della gabbie di cattura a protezione del fondo

"Queste le nostre puntuali osservazioni che si aggiungono e non sostituiscono la richiesta di misure straordinarie volte a ridurre la presenza di ungulati, sempre maggiore e invasiva. Ad oggi assistiamo ad un preoccupante immobilismo delle autorità a partire dal Commissario Straordinario, i cui compiti e poteri restano ignoti. La Regione Liguria dimostra una scarsa intraprendenza sul tema, il Governo non fa meglio con un’azione spesso inadeguata e contraddittoria" afferma Cia Liguria.

"In sostanza siamo prossimi all’anno dall’avvio dell’emergenza e a parte un recinto, i cui benefici sono sempre meno comprensibili, e forse l’avvio di qualche ristoro, non abbiamo visto nulla di concreto, anzi dobbiamo assistere anche allo sciopero della caccia".

"Siamo davvero al limite della farsa, peccato che per noi sia tragedia" conclude la Confederazione Italiana Agricoltori.